Il nostro ristorante, proprio adiacente l’antica Certosa del Galluzzo di Firenze, ti permette di visitare un luogo magico, impresso nella storia del nostro Paese e della Toscana, meta di visite ogni anno da tutto il mondo. Prima di cena, o dopo esserti saziato con una tradizionale grigliata o una pizza in compagnia dei tuoi bambini, dedica un po’ del tuo tempo alla visita del Monastero omonimo. Sarà un’esperienza indimenticabile che ti resterà nel cuore.
Alla scoperta del Monastero della Certosa di Firenze
Lascia allora che ti portiamo indietro nel tempo, alla scoperta del Monastero della Certosa di Firenze, con i suoi aneddoti e la sua storia che si perde, tra religione e mito, davvero nella notte dei tempi.
Una volta arrivato al nostro ristorante, potrai ammirare proprio davanti a te una costruzione maestosa ed imponente. Devi sapere, come prima cosa, che a volere con forza questo splendido edificio fu Niccolò Acciaiuoli, dell’omonima famiglia. Noto politico del suo tempo, l’Acciaiuoli fece erigere la Certosa per poter dare ospitalità ad una congrega di monaci. Erano dodici in tutto, una piccola compagnia guidata da un priore e dai suoi fedeli conversi. L’Acciaiuoli scelse proprio questo luogo a lui caro, dove ancora oggi si trovano i resti della sua famiglia e di lui stesso. Concepita per essere al tempo stesso una fortezza ed un luogo di culto, la Certosa di Firenze riesce a coniugare con sapienza questi due aspetti forse contrastanti tra loro.
Alte mura, ancora oggi presenti a monito della sacralità del luogo, proteggono la costruzione, per nascondere all’interno non un luogo di guerra ma un luogo di pace e di studi.
All’interno della Certosa infatti si trova tra gli altri il Palazzo degli Studi.
Il monte sul quale si innalza la costruzione si chiama ‘Acuto‘, adagiato sulle splendide colline toscane, cullate dai placidi Ema e Greve. Riesci ad immaginare la quiete dell’anima, che ancora oggi cerchiamo di farti rivivere, che i monaci di un tempo respiravano tra quelle mura?
Nella fortezza si ergevano come prima cosa la chiesa, vero cuore pulsante dell’edificio.
Facevano parte della struttura naturalmente anche tipiche aree come la sagrestia o il refettorio nel quale i monaci si riunivano per consumare tra loro i pasti, preparati con quegli ingredienti naturali che ancora oggi siamo in grado di servirti nei nostri menu.
Ci piace gettare un ponte tra quel passato e il nostro presente, consapevoli che la tua permanenza nel nostro ristorante, anche solo per poche ore, riuscirà a trasmetterti l’amore per il raccoglimento che arriva direttamente da quel posto magico, e che noi cerchiamo di riproporti offrendoti uno spazio curato, nel verde, nella quiete, tra buoni profumi e sapori inebrianti.
La storia del Monastero da raccontare ai bambini
Conduci i tuoi bambini a visitare il monastero, ti suggeriamo noi la storia che potrai raccontare loro per poi ammirare i loro visetti pieni di stupore.
Racconta loro che in quel grande castello vivevano un tempo dei monaci, che abitavano dentro delle abitazioni non molto grandi. Erano 23 in tutto, uno per ogni abitazione che ancora oggi si può visitare. Tra loro c’erano dei monaci speciali, che avevano scelto la vita di clausura, al lontano da tutto, in silenzio e in preghiera. Questi monaci meditavano, cercando di arrivare con il loro cuore fino a Dio.
Porta i tuoi bambini a passeggio nel monastero: la prima costruzione che incontrerete è il cosiddetto blocco merlato di palazzo Acciaiuoli. Si tratta proprio del famoso palazzo degli Studi di cui abbiamo parlato prima. Qui dimorava Niccolò Acciaiuoli in persona quando si recava in visita ai monaci.
Nel palazzo degli Studi, vero centro culturale dell’epoca, venivano iniziati all’arte e alla cultura i giovani del tempo. Ci vollero ben duecento anni per completare tutta questa costruzione, e l’Acciaiuoli, che l’aveva progettata, non ne vide mai la fine. Ci piace pensare però che avrebbe approvato il progetto finale.
La Pinacoteca della Certosa
C’è un’altra parte della Certosa che devi assolutamente visitare, ed è l’ala del primo piano.
Salendo la grande scala che parte dall’ingresso primario della Certosa, proprio dove si apre il piazzale, ti troverai davanti alla Pinacoteca, formata da un salone doppio.
Narrano le cronache che nel 1500 l’Italia fu devastata dalla peste. Tra coloro che fuggirono dalla città per trovare scampo in questa struttura riparata, c’era anche il cosiddetto ‘Pontorno‘, pittore fiorentino molto famoso all’epoca. Lo stesso Michelangelo, così come anche Raffaello, ne cantarono le lodi, e di lui rimangono alcune magnifiche testimonianze nei quadri che dipinse durante quel soggiorno forzato. Si tratta delle celebri scene della ‘Passione di Cristo‘, ancora oggi visibili nella Pinacoteca stessa.
Orari di visita alla Certosa
Se vuoi visitare il Monastero della Certosa del Galluzzo, noterai come gli orari di apertura e l’orario visite, si incastrano perfettamente anche con gli orari del nostro ristorante.
Ricorda che il Monastero è aperto ogni giorno dalle ore 9:00 del mattino fino alle ore 11:30. Le visite si interrompono a pranzo, per poi riprendere dalle 15:00 fino alle 16:30.
Su richiesta si possono anche organizzare visite guidate, una ogni ora, sempre con chiusura a pranzo, ad eccezione del lunedì non festivo.